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Tutti pensano che il narrare sia legato al testo e alla sua costruzione. Invece finchè il corpo non riesce a sentire le cose che sta raccontando non diventa narrante. La parola è un medium, un veicolo, e arriva solo se la sensorialità del corpo è attiva, potente: solo in questo modo gli spettatori vedono quello che non c'è. Puoi anche avere un bellissimo testo, ma se lo dici "attorialmente" (in quella maniera tradizionale, un po' roboante), è un fallimento. Perchè rispetto alla recitazione, la narrazione è una cosa più rozza e più raffinata allo stesso tempo. E' qualcosa che ha a che fare con la vita di tutti i giorni: si deve sentire che il narratore è impastato della stessa materia degli spettatori; non è qualcuno che è più in alto.

 

Marco Baliani

Teatro Civile  - di D.Biacchessi  - Ed.Ambiente

La narrazione è diventata in questi ultimi anni una delle priorità della nostra associazione. Il desiderio di narrare, meglio ancora la necessità impellente di raccontare, deriva dall'incontro fondamentale con una attrice "immaginifica", come lei stessa si descrive, Silvia Frasson. Con lei si sono affinate le tecniche e si sono aperte delle porte inesplorate. Sono nati quindi diversi lavori di cui siamo profondamente orgogliosi

Lo chiamavano tutti Jack

il nuovo spettacolo di narrazione di Tommaso Parenti

I muri parlano. Le case, i sassi sussurrano. Anche gli alberi raccontano e non dimenticano. Mai. Ezio il Natale lo passa in famiglia, come tutti. Ma la mattina la dedica a se stesso. Si fa portare da suo nipote alle Croci di Calenzano e poi, una volta alla fonte, passeggia, da solo, nei boschi della Calvana, fino ad arrivare in quella valle. La valle che parla più di tutti gli alberi, di tutti i muri, di tutti i sassi. Ezio si siede ed ascolta. E ricorda, col vento che gli accarezza la faccia, quegli anni terribili ed affascinanti. Ricorda le voci, dei suoi compagni, dei fascisti che urlano, ricorda gli sguardi, di terrore, sgomento. Ricorda il freddo della montagna in Gennaio. Lanciotto, Carlino, Teotiste, Ciccio La Rosa, Nandino.... dove siete ? Scappate !!! arrivanoooooooo..... Ezio piange, come ogni anno, avvolto da quei ricordi. E' tutto come allora. Ed invece sono passati tanti anni. Adesso Ezio ha 82 anni, la pelle avvizzita dagli anni e dai pensieri. Le mani artritiche e doloranti che non riescono più a disegnare e dipingere come una volta, gli occhi velati dalla nebbia dell'età ma ricorda bene di quando lo chiamavano tutti Jack.

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A ruota della passione

la storia di Alfredo Martini

La storia di Alfredo Martini, dall'infanzia a Calenzano fino ai gloriosi Mondiali vinti con la nazionale italiana di ciclismo. La storia di un uomo, di una fabbrica, la Ginori, e della sua città, Sesto Fiorentino. La storia dei grandi campioni del ciclismo epico, Binda, Guerra, Girardengo. I miti di Coppi, Bartali e Magni. La guerra, le imprese dei grandi campioni di oggi. La storia di un secolo di vita nel ciclismo e per il ciclismo.

La gente gremisce la salita delle Croci di Calenzano, che è dura per la ripidità ma anche per il fondo stradale che è quel che è, pieno di buche, di sassi, di polvere. E' uno stadio all'aperto e quando passa Binda è un tripudio. Perché è una gran campione, perché quando va in salita puoi mettergli un bicchiere d'acqua sulla schiena e non ne versa un goccio da come va su con facilità. E questa maglia colpisce la fantasia della gente, quest'uomo che va in Germania e vince il titolo mondiale. Quando passa accanto ad Alfredo, il bambino rimane senza fiato. Ooooooooooh !!

di e con Tommaso Parenti  regia di Tommaso Parenti   video di Paolo Carresi  

Potrei rivederlo dieci, cento o diecimila volte e MAI riuscirebbe a stancarmi. A RUOTA DELLA PASSIONE è un gioiellino, solo all' apparenza piccolo, che scava nelle profondità dell' anima e le rasserena, si perché in fondo, nonostante si aprono pagine che a volte fa male rileggere, è meravigliosamente straordinario vederle incorniciate in un QUADRO D' AUTORE. È un cioccolatino pregiato o semplicemente il confetto del TIC TAC che invoglia o i bocconcini della bomboniera Algida, UNO TIRA L' ALTRO. Se la scrittura riesce a coinvolgere e si trascina dietro i caratteri, i pregi e i difetti dei singoli personaggi, esistono per fortuna pièce teatrali che trasmettono emozioni così forti che per una logica assurda diventa estremamente piacevole provare quelle FARFALLE NELLO STOMACO che uno come te lascia libere di volare nella sala e posare su quelli come NOI che potremmo ritenere veri MASOCHISTI e che in fondo siamo persone che apprezzano la BELLEZZA in ogni sua impercettibile sfumatura. E' un augurio che s' infila tra i pignoni della ruota, BUONA FORTUNA, perché tutti una volta possiamo oltrepassare la PASSIONE che non è solo quella di mettersi A RUOTA, ma capacità di sorprendere il gruppo e tagliare ogni TRAGUARDO per distacco!

ROBERTO CHECCHI

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